Cosa succederà ai tassi di interesse sui mutui nei prossimi mesi? Resteranno ancora convenienti? Ecco la decisione della Banca Centrale Europea.

Oggi più che mai è il momento giusto per comprare casa o per fare un investimento immobiliare.

Infatti i prezzi degli immobili restano ancora particolarmente appetibili dopo la forte contrazione subita negli anni passati e i tassi di interesse sui mutui ipotecari offrono condizioni di massima convenienza.

Ormai da mesi in Italia si parla di tassi ai minimi storici: a maggio 2019, in media, un prestito ipotecario a tasso fisso si attestava attorno a 1,79% arrivando a 1% o meno per il tasso variabile.

Si tratta del livello più basso mai raggiunto, impensabile nel 2012, quando i mutui a tasso fisso avevano interessi attorno al 6%.

Quando poi nel 2016, nel pieno del periodo di flessione economica, i tassi erano scesi fino a raggiungere il 2,3% si pensava che non potessero diminuire ancora; invece il calo si è dimostrato costante anche negli anni a seguire, fino ad oggi.

Il crollo dei tassi riguarda anche i mutui a tasso variabile, con un costo medio dello 0,88%, contro il 3,7% del 2012 e l’1,23% del 2016.

Qualcosa sta per cambiare?

In seguito alla riunione della Banca Centrale Europea che ha avuto luogo a fine luglio scorso, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi.

Il governatore della Bce Mario Draghi, nella terzultima conferenza stampa prima della fine del suo mandato, ha dichiarato che il suo auspicio è quello di vedere i tassi bassi almeno fino a giugno 2020, e comunque per tutto il tempo necessario a far risalire l'inflazione.

Per riportare in carraggiata l'inflazione europea, Mario Draghi è pronto a mettere in campo altre misure (anche un nuovo Quantitative easing con lo scopo di stimolare l'economia).

Il mercato era ormai convinto da tempo che un intervento sui tassi ci sarebbe stato entro il termine del mandato di fine ottobre e l'arrivo del nuovo governatore della Bce Christine Lagarde.

Invece viene lasciato spazio a una tempistica più ampia, in cui l'atteso rialzo dei tassi non ci sarà e non si esclude del tutto la possibilità di assistere a ulteriori tagli in futuro.

Dunque nessun cambiamento per i mutui, ma solo per il momento: secondo gli esperti questo potrebbe rappresentare comunque il primo passo per un’inversione di marcia rispetto alla tendenza al ribasso dei tassi, in modo da evitare che scendano ancora.

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